Daniela Caputo – ORDINE DEL GIORNO – Sollecito al Parlamento ad emanare una norma penale che preveda e punisca il reato di tortura
Al Presidente del Consiglio Comunale
Alla Segretaria del Consiglio Comunale
Al Sindaco
Al Presidente della Commissione servizi
Ai Commissari della Commissione servizi
A tutti i Consiglieri Comunali
O.d.G.
Sollecito al Parlamento ad emanare una norma penale che preveda e punisca il reato di tortura
La sottoscritta Daniela Caputo, Consigliera Comunale di Paderno Dugnano, propone il seguente O.d.G.
Premesso che
– A New York, il 10 dicembre 1984, le Nazioni Unite hanno emanato la “Convenzione contro lo tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti“, in cui è previsto che ogni Paese aderente si adoperi per perseguire, penalmente, quegli atti di tortura delineati dall’art. 1 della Convenzione stessa. In particolare, all’art. 2 è previsto che: “Ogni Stato parte adotta misure legislative, amministrative, giudiziarie e altre misure efficaci per impedire che atti di tortura siano commessi in qualsiasi territorio sottoposto allo sua giurisdizione” e l’art. 4 impone ad ogni Parte di assicurare che: “Tutti gli atti di tortura siano illeciti penali, passibili di pene adeguate che tengano conto della loro gravità“;
– l’Italia, nel 1988, ha ratificato la Convenzione di cui sopra e nel 2012, con la Legge 195/2012, ha ratificato anche il Protocollo opzionale del 2002 alla Convenzione di New York;
– nonostante ciò, ad oggi, il reato di tortura non è ancora previsto e punito nel nostro Paese;
considerato che
– tale comportamento omissivo del legislatore italiano, nel corso degli anni, è stato oggetto di svariate censure da Associazioni che si occupano di diritti umani e di organi giurisdizionali sovranazionali;
– in particolare, nell’aprile del 2015, relativamente alle violenze perpetrate nella scuola Diaz (G8 di Genova del 2001), la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) ha condannato I’Italia, in quanto il nostro Paese ha un quadro giuridico inadeguato relativamente alla repressione della tortura;
– tra il gennaio e febbraio di questo anno, in Egitto, ha trovato la morte con estrema sofferenza, causatagli da torture, un nostro ricercatore italiano, apprezzato studente dell’università di Cambridge, Giulio Regeni. Ed anche in caso di, eventuale, individuazione dei soggetti a cui attribuire la morte e le sevizie del nostro cittadino, in base alle norme di diritto internazionale, non potremmo, comunque, imputare anche tutte le atrocità subite dal giovane per giorni, come rivelato dalle autopsie effettuate, per mancanza della fattispecie del reato di tortura;
visto che
– dal 1996 ad oggi, sono 66 le proposte di legge aventi ad oggetto la tortura, la maggior parte delle quali non ha neppure iniziato I’iter parlamentare;
– il 9 aprile del 2015, è stata approvata, con modifiche, dalla Camera dei Deputati la proposta di legge C. 2168, già approvata dal Senato, che introduce, nel codice penale, il reato di tortura;
– tale proposta è pertanto tornata in Commissione Giustizia del Senato, dove è stata oggetto di ulteriori modifiche – e pertanto, per l’approvazione definitiva dovrà tornare nuovamente alla Camera – e, comunque, risulta “ferma” a Palazzo Madama da svariati mesi;
dato che
– ulteriori dilazioni agli obblighi internazionali sopra ricordati e alle esigenze di civiltà giuridica sottesi, rendono urgente ed improrogabile l’adozione, da parte del nostro legislatore, di una norma che introduca il reato di tortura;
– Milano ha dato i suoi natali a Cesare Beccaria, cittadino tra i più illustri, che con il saggio “Dei delitti e delle pene”, pubblicato nel 1764, scrisse un trattato fondamentale contro la pena di morte e la tortura, ancora oggi pietra miliare nella storia del pensiero filosofico e giuridico mondiale relativamente al settore della giustizia penale.
– Visto che Paderno Dugnano che è parte del contesto Milanese da secoli e che tutti i Comuni dell’Hinterland hanno beneficiato dei natali dell’eccelso Beccaria, si pensi ad esempio al pregio del Carcere di Bollate, che ne segue la profonda valenza non afflittiva, ma rieducativa; perché solo un cittadino che paghi con dignità la sua pena e che si renda non inumano nella trattazione della stessa potrà tornare nel contesto sociale e civile come un retto consociato e potrà onestamente reinserirsi. Lo stesso Voltaire, che ebbe ad essere illuminato dal nostro Cesare Beccaria, ebbe a scrivere: “Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione“. L’Hinterland Milanese, purtroppo, non è rappresentativo di tutta la Nazione, ma, forte di questa efficienza, deve avere l’onere di dare una spinta propositiva all’Italia intera, ed è per questo che si
invita
il Sindaco e la Giunta a sollecitare il Parlamento a emanare, nel tempo più breve possibile, una legge che preveda e punisca il reato di tortura nel nostro Paese, e nel fare questo di dare visibilità al presente Ordine del Giorno attraverso la stampa locale, attraverso “La Calderina” e sul sito istituzionale del Comune di Paderno Dugnano.
Paderno Dugnano, 19 aprile 2016
Daniela Caputo
Consigliera comunale