Partito Democratico Paderno Dugnano

Rassegna stampa/web

Ezio Casati: “Amianto, prosegue la battaglia per eliminarlo”

Ho sottoscritto una proposta di legge sul tema “Norme a tutela dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente, dall’amianto”.

Si tratta di una battaglia, quella per eliminare l’amianto, iniziata quaranta anni fa e che sta portando ad una normativa chiara solo in queste ultime legislature.

Già all’inizio della XVI legislatura, al fine di tenere sempre alta l’attenzione sui problemi causati dalla presenza di questo materiale nocivo nel nostro Paese, e di offrire finalmente soluzioni alle drammatiche e a tutt’oggi irrisolte conseguenze derivanti dall’esposizione all’amianto, diversi deputati hanno presentato proposte legislative. L’obiettivo è realizzare un testo unico che regoli l’intera materia, fornendo così al Governo lo strumento per debellarlo definitivamente e tutelare meglio la salute dei cittadini.

Per portare a compimento, nei tempi auspicati, l’ultima fase della lotta contro l’amianto occorre conseguire tre obiettivi prioritari: la bonifica del territorio, la realizzazione di forme adeguate di tutela sanitaria e l’efficiente funzionamento del «Fondo per le vittime dell’amianto», istituito con la legge finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244).

Vi spiego in maniera sintetica gli elementi che intendiamo introdurre con questa proposta di legge. All’articolo 1 viene data una definizione dei lavoratori esposti ed ex esposti e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto. È importante infatti considerare persone a rischio anche coloro che, pur non manipolando l’amianto, ne vengono a contatto per motivi abitativi, familiari o ambientali.

L’articolo 2 prevede, con una riformulazione delle norme che si ritiene più chiara e idonea, la conferma dell’istituzione, presso l’INAIL, del Fondo per le vittime dell’amianto, finalizzato all’erogazione di una prestazione economica aggiuntiva alla rendita diretta o alla liquidazione della rendita ai superstiti. Il finanziamento del Fondo è previsto a carico, per due terzi, del bilancio dello Stato e, per un terzo, delle imprese, responsabili della mancata realizzazione dell’anagrafe dei lavoratori esposti, della scarsa attività di vigilanza sia nei confronti dei lavoratori che dei cittadini e, più in generale, di una grave situazione di inquinamento ambientale che causa migliaia di decessi.

Ma quanti sono in Italia i lavoratori che si sono ammalati di asbestosi e che hanno chiesto aiuto alle autorità competenti?

Il totale delle domande presentate dai lavoratori entro il termine di scadenza del 15 giugno 2005 è pari a 607.764. Di queste, erano state evase fino al maggio 2007 con certificazioni positive o negative solo 253.258 domande. Risultavano pertanto ancora in trattazione 354.506 domande.

È da ricordare però che, dopo la scadenza del 15 giugno 2005, sono state presentate dai lavoratori assicurati e non assicurati INAIL circa altre 60.000 domande, di cui 21.939 relative all’intero comparto Difesa (13.939 militari e 8.000 civili), come attestato dalla risposta del Ministro della difesa all’interrogazione a risposta scritta 4–13579, pubblicata nell’allegato B al resoconto della seduta n. 662 della Camera dei deputati, del 9 luglio 2012.

Come si può tristemente constatare c’è ancora tantissimo da fare.

L’articolo 3, della proposta di legge, prevede l’istituzione del «Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici» finalizzato al finanziamento degli interventi diretti ad eliminare l’amianto dagli edifici pubblici. Il programma quinquennale per il risanamento, da approvare con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, prevede prioritariamente la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed universitari, delle strutture ospedaliere, delle caserme, degli uffici aperti al pubblico.

Mi preme sottolineare, infine, fra i punti virtuosi della proposta di legge:

l’articolo 4, che introduce una serie di agevolazioni tributarie per l’eliminazione dell’amianto dagli edifici privati, nonché dal naviglio mercantile e dagli aeromobili privati.

Dal sito di Ezio Casati