La Città Metropolitana e noi
Insisto.
Siamo già in ritardo per aderire e giocare un ruolo nella costituenda Città Metropolitana.
I Comuni milanesi ,la Provincia e la città di Milano si stanno muovendo.
Il governo Monti va di corsa.
Intanto facciamo il punto:
- il decreto legge n.95 del 6 luglio 2012 e successive modificazioni prevede tra l’altro che le Regioni entro il 23 ottobre trasmettano al governo una proposta di riordino delle province che dal 1 gennaio 2014 scompariranno e lasceranno il posto alle nuove e alle Citta metropolitane. Contestualmente dovranno essere regolate le questioni relative alle funzioni e alle risorse.
- La riforma, impostata solo sul tema del risparmio, non affronta il tema del riordino della presenza territoriale dello Stato le cui funzioni amministrative (Prefettura ,Questura, Enti e Ministeri..) potrebbero essere delegate ai Comuni. Non affronta neppure quelle relative ad alcune competenze regionali (TPL, ATO..)
- Alle Provincie e alle Città Metropolitane andranno probabilmente poteri di secondo livello e coordinamento dei Comuni in tema di “ pianificazione territoriale di coordinamento ,valorizzazione ambientale, pianificazione dei servizi di trasporto ,manutenzione e costruzione di strade provinciali, programmazione rete scolastica provinciale e edilizia scolastica di secondo grado. Ma restano fuori e non vengono chiarite questioni fondamentali come la formazione professionale, i servizi per il mercato del lavoro, la programmazione degli ambiti del trasporto e del ciclo delle acque.
Come si vede si parla di temi concreti della vita quotidiana dei cittadini e non di altro.
Per questo l’ Anci e la Lega Autonomie per prime hanno evidenziato le incongruità e la irragionevolezza nonché i tempi di attuazione delle “riforme montiane” e hanno chiesto che “i Comuni siano protagonisti di processi di autoriforma che guardino al rispetto dei principi di differenziazione ed aduatezza dei livelli di governo”.
Il dibattito imperversa in ogni luogo.
In realtà è in corso una battaglia politica tra diverse idee e modelli di Città metropolitana. Tra chi la vuole priva di poteri reali (ente di secondo livello e basta ) e chi la concepisce con poteri definiti per la competizione territoriale tra le varie aree del mondo.
Questi ultimi chiedono anche una legge speciale per Milano.
Come ho già detto alcuni Comuni hanno aderito al Comitato milanese, altri lo stanno facendo, anche Comuni di altre province.
E noi cosa aspettiamo?
Non abbiamo niente da dire?
Non abbiamo problemi e risorse da mettere in gioco?
Come la pensiamo?
Intendo “noi” come Amministrazione Comunale di Paderno Dugnano.
Il Consiglio Comunale non ne ha mai parlato, le commissioni consiliari neppure.
Non esiste uno straccio di delibera di Giunta o di comunicato stampa.
Non si sa.
L’Amministrazione Comunale ha appena presentato, giovedì 13 settembre, il suo PGT e di questo orizzonte, decisivo per il futuro della città, non c’è che una pallida traccia. C’è una pedissequa descrizione dell’esistente e ,nel capitolo “La Città e il paesaggio delle Opportunità metropolitane” a pag.38, c’è la mera riproposizione di un “ ruolo di cerniera” tra Brianza e area metropolitana milanese .
Nulla sul Nord Milano e sui legami storici con questa area e poco sulle qualità di questo nostro territorio (oltre al verde ).
Cosa aspettiamo a porre i nostri temi qualificanti come l’ambiente, la cultura, i servivi alla persona ,la disponibilità di aree industriali, la nuova mobilità al centro del dibattito dell’area metropolitana milanese?
Attenzione che da soli non andiamo da nessun parte.
A poco e a niente sono servite “le amicizie” con Letizia Moratti e Guido Podesta, vantate dal centrodestra.
Abbiamo bisogno di una rete territoriale di Comuni per fare massa critica e forza ideale, di fronte alla complessità dei problemi di una vasta area come quella milanese.
Altre aree possono affacciarsi e chiedere più attenzione della nostra.
Il Nord Milano e Paderno Dugnano hanno alle spalle una tradizione di buon governo e una realtà industriale operosa ma anche una difficoltà non inferior
e a quella di altri territori.
Non serve chiudersi in se stessi. Ora abbiamo anche eccellenze da mettere in campo ( parchi, biblioteche, servizi socio-sanitarie , aziende, professionisti.. ), una buona rete infrastrutturale e una posizione geostrategica, tra la Brianza e Milano e tra le Groane e il parco Nord, da valorizzare.
Mettiamoci in gioco e giochiamo la nostra partita.
Paderno Dugnano se lo aspetta.
19 settembre 2012
Gianfranco Massetti