LA SCOMMESSA: Massetti, Beni Comuni al centro della Politica
La città è il bene comune principale
Si è svolto a Napoli, nei giorni 28 e 29 gennaio, un interessante incontro nazionale che aveva al centro la proposta di una rete dei Comuni per i beni comuni. Indetta dall’Assessore al Comune di Napoli Alberto Lucarelli vi hanno partecipato in vario modo: il sindaco Pisapia di Milano, Zedda di Cagliari, Emiliano di Bari e De Magistris di Napoli. Interessante, secondo me, per almeno tre motivi:
1. la partecipazione di sindaci di diversi partiti del centrosinistra: IDV, PD, SEL;
2. per i temi al centro dell’incontro: acqua, territorio, energia, partecipazione, democrazia.
3. la ripresa del tema partecipativo per una nuova democrazia dei cittadini.
Un incontro sottovalutato da molti che invece ci può dare idee e spunti interessanti anche per la nostra città. Utile per una ripresa della riflessione pubblica per una ridefinizione della nozione di bene comune, oltre le ideologie del vecchio Novecento.
Da dove ripartire per ridare nobiltà ad una nuova politica?
Dalle radici e dalla tradizioni pur generose del passato? O dalla rimotivazione di speranze e progetti che guardano al futuro?
E’ un tema dalle implicazioni rilevanti che noi possiamo declinare localmente per la ridefinizione delle politiche pubbliche, dell’interesse pubblico, di un nuovo progetto di città.
Un dibattito che viene da molto lontano.
A partire da Porto Alegre nel 2002 si è infatti sviluppata una critica alla democrazia rappresentativa e a favore di una democrazia partecipativa con al centro le nuove forme di cittadinanza e un nuovo modo di affrontare i governi locali. A Paderno Dugnano un “pezzo di quel progetto” venne inserito nel programma elettorale del 2004 e sperimentato con il Bilancio partecipativo del 2006-2007-2008.
Non venne però decisa l’adesione all’Associazione Rete Nuovo Municipio né alla Carta perché i contenuti erano molto severi e impegnativi. Un’Associazione che vedeva presenze qualificate di enti locali e di persone, tra gli altri S. Amura (Ass. di Pieve Emanuele), G. Allegretti (docente dell’università di Coimbra) e I. Dioli (Ass. alla Provincia di Milano) che ritroveremo al Convegno di Paderno Dugnano sul Bilancio partecipativo del 2008.
Un esile filo rosso, quindi, che ci porta fino all’assemblea di Napoli.
Qui si sono analizzati e approfonditi i temi dei beni comuni. I temi dell’acqua pubblica, di una democrazia partecipata, dell’energia sostenibile, della tutela dell’aria, di una gestione del territorio che arresti il consumo di suolo, di una cultura al servizio della coesione sociale…
Ma soprattutto questi temi si sono intrecciati con un tema che tutti li riassume: quello della città. Lo ha esplicitato il Sindaco di Bari M. Emiliano affermando che la città è il bene comune principale e che da lì può ripartire un nuovo processo di innovazione e si speranza di cambiamento per una società più giusta e più solidale. Condivido questa idea e questo punto di vista.
Dalle città, può ripartire un movimento di cambiamento progressista ed innovatore; dalla capacità di formulare un progetto solidale di vita dei sui cittadini e una proposta per una vita più giusta e più sostenibile.
Dalla Carta del Nuovo Municipio ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti dei Comuni. Le finanziarie di Berlusconi hanno ridotte al lumicino le politiche sociali e le ultime scelte del governo di Monti non hanno scalfito lo stato di ingiustizia sociale diffusa.
Anche per questo serve un ripensamento, qui a Paderno Dugnano, delle cose da fare per avviare un reale cambiamento, del come farle (strumenti perché vengano fatte come i cittadini vogliono) e di chi può farle (ruolo dei partiti, dei movimenti e delle liste civiche). Ho l’impressione che i temi dei beni comuni, le nuove esperienze civiche di Milano e di Napoli e la riflessione sui partiti di G. Bettini (“Oltre i partiti”) siano destinate ad incontrarsi.
Gianfranco Massetti
Paderno Dugnano 31.1.2012
MASSETTI: BENI COMUNI AL CENTRO DELLA POLITICA su LA SCOMMESSA.